Pesci e Colori – Una dieta più varia per il loro benessere

September 7, 2017 | Luca G.

Il colore nei pesci ha molteplici funzioni, ed è uno dei sistemi più interessanti ed utili che abbiano a disposizione. Per noi appassionati motivo di grande stupore e interesse in questi animali.
Il colore serve per mimetizzarsi con l’ambiente, per ammonimento, per comunicare o per segnalare la riproduzione. Alcuni di loro cambiano addirittura colore in base al loro stato emotivo, durante la crescita o durante i periodi riproduttivi. Inoltre possono essere usati per spaventare o per confondere. È facile capire che il ruolo del colore nei nostri animali acquatici ha uno scopo decisamente complesso. La cosa migliore che possiamo fare per mantenerlo è sapere quali fattori possono incidere su di esso.

I colori nei pesci sono dati da cellule conosciute come cromatofori.

Le squame invece non hanno colore ma sono trasparenti e hanno uno scopo di protezione dell’animale.
I cromatofori possiedono particolari pigmenti che a secondo del colore si denominano in:

  • melanofori per il nero;
  • eritrofori per il rosso e arancio;
  • xantofori per il giallo;
  • leucofori e iridofori di per se trasparenti e riflettenti.

Gli eritrofori contengono pigmenti rossi fondati in carotenoidi e pteridine.
I melanofori contengono i pigmenti nero e marrone e sono sintetizzati con la melanina e guanina.
Gli xantofori contengno xantina e producono pigmenti gialli nella forma di carotenoidi e pterine.
I leucofori e gli iridofori sono essenzialmente cristalli incolori di guanina disposti in placche che riflettono o rifraggono la luce, dando una colorazione bianca/grigia o metallica.

La colorazione dei pesci deriva dalla combinazione dei vari cromatofori, che vengono regolati da stimoli fisiologici o ambientali.
I melanofori, in particolare influenzano la colorazione in quanto sono in grado di far trasparire di più odi meno gli altri cromatofori. I pesci sono capaci di produrre alcuni pigmenti in modo autonomo ma altri vengono assunti dall’alimentazione.

L’alimentazione dei nostri pesci è importante. Riguarda la colorazione dei nostri animali in modo diretto. Essi non sono in grado di produrre carotene naturalmente.
Accumulano carotene dall’alimentazione e viene trasferita alle cellule pigmentarie che producono il rosso giallo e arancione.

I carotenoidi li troviamo nei cibi comuni dei nostri animali grazie all’astaxantina che è una molecola estratta dall’Haematococcus Algae, un’alga verde nota per l’elevato potenziale antiossidante; di comune uso acquariofilo.

Un’altro elemento che non viene prodotto dai nostri animali ma che viene assunto tramite il cibo è la ficocianina che viene trasferito alle cellule pigmentarie che portano il colore blu.
Le ficocianine sono presenti nella specie Arthrospira platensis (Spirulina) e nelle Rhodophyta (alghe rosse) che vengono utilizzate comunemente per i cibi più comuni.

L’astaxantina è l’antiossidante più potente “ad oggi” conosciuto, per cui, ha effetti utili anche in caso di cure di animali debilitati o malattie.

La luce è uno dei fattori fondamentali del nostro sistema acquario. E’ il parametro chiave che ha permesso il successo dell’acquariofilia marina. Per quanto riguarda la crescita e il benessere dei coralli. Ma anche i nostri pesci hanno bisogno della luce. Innanzitutto a livello biologico.

Consente il naturale ritmo metabolico dei nostri animali. La relazione tra luce e pesci è sicuramente molto complessa. E dipende, da ogni singola specie.
Possiamo dire che i pesci hanno due modi per modificare il loro colore.
Il primo è il modo fisiologico, che viene prodotto dal movimento dei granuli pigmentari nel cromatoforo. Ad esempio avviene per mimetismo o per condizioni emotive.

Una risposta dell’animale da parte delle condizioni ambientali invece, può avvenire in modo più lento, e viene identificato con il nome di cambio morfologico di colore. I cambi morfologici di colore possono essere identificati in diversi stadi di vita dei nostri animali.

Ad esempio possono prodursi quando un pesce vive per un tempo prolungato in un ambiente inadeguato alle sue esigenze. In condizioni di scarsa illuminazione oppure di troppa illuminazione.
Se un pesce dei fondali è costretto a vivere in superficie o viceversa, aumenterà o diminuirà la sua pigmentazione, scurendo o schiarendo, rispondendo così allo stimolo ambientale. Ecco perchè la luce nelle nostre vasche gioca comunque un ruolo importante anche sulla colorazione dei nostri animali e sul loro benessere.

Alimentare i propri pesci nel modo corretto è una delle cose più complicate per noi acquariofili. Spesso sottovalutata. Il cibo, dev’essere consumato in modo completo dai nostri animali. In modo da non inquinare il nostro acquario. Inoltre è buona norma suddividere il pasto quotidiano nell’arco della giornata. In modo da alimentare più volte al giorno e non in un pasto unico, così come avverrebbe in natura.

La qualità del cibo per i nostri pesci è anch’essa molto importante. Un corretto piano alimentare, e la scelta di cibi di qualità, potranno essere veramente molto influenti sulla salute dei nostri animali. Ecco quindi un esempio di un buon sistema di alimentazione per i nostri pesci, che io utilizzo con soddisfazione e con quelli che ritengo essere grandi risultati:

  • Spirulina e astaxantina in scaglie tre volte a settimana;
  • Artemia o mysis una volta a settimana (vivo o surgelato ben sciacquato con osmosi);
  • Granulare una volta a settimana;
  • Cibo a scelta e a disposizione, una volta a settimana e alghe nori se presenti Acanturidi;
  • Scaglie o cibo secco con l’aggiunta di qualche goccia di vitamine una volta a settimana.

Tenendo quindi conto: della luce adeguata, della giusta dieta alimentare, dell’apporto di vitamine (che doneranno brillantezza e salute ai vostri animali). Fornirete così, tutto ciò di cui i vostri pesci hanno bisogno, per mostrare, le loro migliori colorazioni.

 

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